Il toponimo del Pizzo dei Tre Signori (M 2554) ha origine nel XVI secolo quando la cima era il confine tra la Repubblica delle Tre Leghe, la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano. È la vetta più alta della Valgerola, un simbolo.
La mulattiera, con inizio nei pressi della centrale di Gerola, percorre la Valle della Pietra fino ad un gruppo di baite in una radura (M 1268). Lì, un ponte attraversa il torrente e il percorso prosegue quindi sulla sinistra idrografica per poi salire in un bosco, che pian piano dirada.
Il cartello a quota 1450 circa - nei pressi di un bivio - indica la direzione: proseguire verso sinistra fino ai pascoli e alla Casera Nuova di Trona (M 1832).
La risalita procede in direzione sud-ovest per la Bocchetta di Trona a quota 2092 m slm e sul versante opposto è da scendere di qualche decina di metri fino al Rifugio Falc (M 2118).
I ripidi pendii sopra il Lago Inferno sono da percorrere con un lungo traverso per raggiungere la Bocchetta di Piazzocco (M 2250). Lì c’è un ultimo cambio di versante, su un altro pendio ripido, per arrivare alla base della vetta. Il tratto finale per la croce (M 2554) è - di solito - da percorrere a piedi.
La discesa segue lo stesso itinerario.
PIZZO DEI TRE SIGNORI - m 2554